Recupero Parco termale Amerino
Recupero e rifunzionalizzazione del Parco termale dell'Amerino
Il recupero e la rifunzionalizzazione del Parco termale dell’Amerino ha rappresentato un intervento significativo e complesso sia per la particolarità del contesto naturalistico ambientale nel quale è inscritto, sia per il suo valore storico-culturale. Il Parco sorge, infatti, nel luogo dove la tradizione vuole che San Francesco abbia operato il miracolo dell’assetato e al Santo è dedicata la sorgente d’acqua che qui sgorga.
L’esistenza della fonte ha determinato la nascita di una vocazione turistico-termale per il paese nel quale è collocata. Nei primi anni del Novecento, le qualità terapeutiche di questa acqua vennero comprovate scientificamente ed iniziò così lo sfruttamento economico di questa risorsa, con la creazione, presso la Fonte di un impianto di imbottigliamento e di un parco termale.
Il complesso termale è costituito da alcuni edifici e dal parco che ha un’estensione di 4,5 Ha e presenta caratteri geo-morfologici assolutamente unici, essendo costituito da una profonda valle racchiusa a nord e a sud da due ripide pareti rocciose di travertino affiorante.
La valenza naturalistica di questo spazio, unita alla presenza di alcuni edifici storici che costituiscono il sistema di accesso e di servizio al Parco, conferiscono a questo sistema ambientale un carattere di straordinarietà, che può essere identificato come un vero e proprio “spirito del luogo”.
Il complesso edilizio principale sorge in prossimità dell’ingresso del parco ed è costituito da un avancorpo, che è la parte originaria dell’edificio termale, e da un ampliamento recente, di fattura grossolana che si sviluppa sul retro e lateralmente all’edificio più antico, all’interno del quale veniva svolta l’attività di imbottigliamento.
Il progetto ha costituito un primo stralcio funzionale dell’intervento complessivo previsto, e ha interessato solo la parte più antica del complesso termale, quella che prospetta sul piazzale di ingresso, che ospita la sala della mescita e alcuni locali contigui che prospettano sullo stesso fronte, presso i quali è stato realizzato un punto bar – ristoro. In questo modo è stato possibile rifunzionalizzare una parte significativa del complesso che ha contribuito a ricreare quell’immagine che il sito termale aveva perso negli ultimi anni.
La sala mescita è stata mantenuta nell’attuale localizzazione e sono stati realizzati ad uso di tale spazio idonei servizi igienici per il pubblico e per il personale. Inoltre, il progetto ha previsto un intervento di restyling di questo spazio, attraverso la creazione di un nuovo banco e di un elemento scenografico che costituisce il fondale della sala e nello stesso tempo la separazione tra questa ed un ambiente a servizio della mescita.
Sul piazzale esterno, a ridosso della sala mescita è stata realizzata una pensilina costituita da una struttura in ferro con tende scorrevoli, da utilizzare nel periodo estivo per disporre alcuni tavoli all’aperto.
Nei locali adiacenti alla sala mescita, sempre nell’edificio ad un piano che prospetta sul piazzale di ingresso, è stato realizzato il punto bar-ristoro costituito da due sale, uno della quali situata ad un livello più alto rispetto agli altri ambienti.
Questa saletta presenta elementi costruttivi del complesso originario come il solaio in ferro e voltine in mattoni dei quali il progetto ha previsto la conservazione, consentendo l’accesso attraverso la creazione di una scala di collegamento tra questa e l’ambiente contiguo.
Sulla copertura piana della parte del complesso edilizio oggetto di intervento si è realizzato un terrazzo solarium, reinserendo nel parapetto le colonnine in mattoni esistenti. Il terrazzo sarà accessibile dal giardino, attraverso la nuova scala in ferro esterna posta sul lato dell’edificio.